(pseudonimo di
Andrea Cantucci). Scultore e
architetto italiano. Formatosi a Firenze, forse presso A. del Pollaiolo,
subì l'influenza delle opere di Donatello, L. Della Robbia e G. da
Sangallo. Lo scultore si staccò in seguito da questi modelli improntati
al Classicismo del primo Rinascimento, sviluppando, a contatto con il
chiaroscuro leonardesco e le armoniche composizioni di Raffaello, una
particolare sensibilità pittorica per la materia, senza peraltro recepire
la drammatica plasticità di Michelangelo. Dopo gli inizi professionali a
Firenze (altare Corbinelli in Santo Spirito, fregio nella villa medicea di
Poggio a Caiano, ecc.), il
S. si trasferì in Portogallo
(1492-1501), dove lasciò scarse tracce della sua attività
architettonica e scultorea. Tornato a Firenze in un momento di grande fervore
creativo, dovuto alla presenza di Leonardo, Michelangelo e Raffaello,
realizzò il fonte battesimale di Volterra, la
Madonna per il duomo
di Genova e l'incompiuto
Battesimo di Cristo del battistero di Firenze
(terminato da V. Danti). Chiamato a Roma da papa Giulio II, vi eresse i
monumenti funebri ai cardinali A. Sforza e G. Basso in Santa Maria del Popolo
(1506-09), e scolpì il gruppo di
Sant'Anna,
la Vergine e il
Bambino (1512, Sant'Agostino), in cui la forte caratterizzazione della santa
si contrappone alla tipologia classica della Vergine. Nel 1518 gli venne
commissionata la decorazione scultorea della Santa Casa di Loreto, che egli
eseguì realizzando una sequenza di Sibille e Profeti alternati a rilievi
con storie della Vergine (
Annunciazione,
Adorazione dei pastori e
Sposalizio della Vergine), ai quali l'artista infuse una compostezza
ancora di ispirazione quattrocentesca (Monte San Savino, Arezzo 1460-1529).